Ciò è quanto emerge dalla ricerca, durata 30 anni, condotta dalla dottoressa Susanna Larsson e dal dottor Nicola Orsini dell’istituto Karolinska di Stoccolma (Svezia) in seguito all’analisi di un campione di quasi 400 mila persone di varie nazionalità e di età compresa tra i 30 e i 103 anni.
Mangiare pesce fa bene: questo è il risultato, certo non innovativo, della ricerca. Ma non solo! Dall’analisi dei dati in possesso è emerso che il consumo di pesce, per 3-4 volte a settimana,riduce notevolmente il rischio di ictus.
I dati raccolti infatti dimostrano che le probabilità di subire un attacco di ictus diminuiscono di oltre il 15% seguendo una corretta alimentazione, che dia il giusto spazio e valore al consumo del pesce, rispetto a chi consuma l’alimento saltuariamente.
Ciò però accade solo se il pesce non viene fritto. Pare infatti che la frittura elimini i preziosi benefici che è possibile trarre dal suo consumo. Dunque, i nostri “consulenti alimentari” del Karolinska ci consigliano, per conseguire un’ottima salute e un minor rischio di ictus, di mangiare pesce magro e poco condito. Il solito detto “una mela al giorno toglie il medico di torno” sembra ormai superato dall’avvento di questa nuova ricerca. Mangiare spesso pesce naturale e non fritto è il nuovo imperativo. Come sempre infatti il “naturale” è la miglior scelta!
Notizia tratta da Notizie Fresche: http://notiziefresche.info/mangiare-il-pesce-non-solo-fa-bene-alla-salute-ma-riduce-il-rischio-di-ictus_post-120700/
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